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2012Intervista della settimana: Cristian Ingrosso
L’intervista di oggi è a Cristian Ingrosso, fotografo salentino. (foto credits: Marco Alfredo Bressan @ritrattinpelle)
Quando hai cominciato a fotografare?
Le prime foto fatte con coscienza risalgono al 1997 grazie ad una mia ex fidanzata che mi regalò una vecchia Ricoh che oggi uso ancora ogni tanto.
Qualche anno fa, precisamente nel 2006 acquistai la mia prima reflex digitale, una D50, e due anni dopo ebbi la mia prima esperienza in uno studio fotografico con una modella professionista, si trattava del solito modelsharing spacciato per workshop, ma quell’esperienza mi ha fatto capire di essere abbastanza portato per questo tipo di fotografia.
Da allora però ho sempre evitato le classiche orgie fotografiche.
Qual è il tuo genere preferito e perchè?
Il genere che adoro più di ogni altro è il reportage.
Sono legato sentimentalmente alla fotografia come documento a testimonianza di un evento.
Questo tipo di fotografia sta all’arte fotografica come un romanzo sta alla letteratura.
Adoro cogliere l’attimo, catturare più che creare l’immagine finale.
Infatti, nonostante sia più che avvezzo all’uso di Photoshop, per me la magia finisce nell’istante esatto in cui l’otturatore della mia fotocamera si richiude.
Tutto ciò che viene dopo, è qualcosa di cui farei volentieri a meno.
Qual è l’obiettivo che ami di più e di cui non potresti fare a meno?
Non sono un fanatico della tecnica e di conseguenza non rincorro l’ultima novità in fatto di fotocamere, obiettivi, attrezzatura in generale.
In più purtroppo con la fotografia non ci campo, quindi tutto ciò non avrebbe davvero senso.
L’obiettivo che prediligo ultimamente è anche l’unico che attualmente possiedo, un Tamron 17-50 F/2.8.
Ho distrutto un 70-200 dello stesso tipo e in passato ho fatto un po’ di pratica di inquadratura “creativa” con il classico 50no.
Sogno nel cassetto fotografico?
Il sogno nel cassetto è, come penso per molti appassionati, riuscire a ricavarmi un piccolo spazio nel mondo della fotografia e far si che un giorno diventi il mio lavoro principale, magari riuscendo ad andarmene in giro per il mondo a realizzare reportage.
Il tuo scatto realizzato preferito?
Uno dei miei scatti che più mi sta a cuore è sicuramente questo:
Realizzato con la famosa Ricoh di cui parlavo sopra nel lontano 1998.
I soggetti sono dei miei amici che ho perso di vista da qualche tempo.
Sono legato a questo scatto sia per il ricordo di quel periodo felice e abbastanza spensierato della mia vita, sia perché rappresenta una situazione che spesso ho vissuto sulla mia pelle, quella di vedere amici e parenti andarsene per la propria strada (e tu per la tua).
A 14 anni mi sono trasferito dal Salento a Milano e, per questo motivo, ho perso amici e abitudini di sempre.
Sono abituato a voltar pagina, a ricominciare tutto da zero, anche se non dimentico mai nessuno e non rimpiango nulla di ciò che ho fatto.
Cristian è raggiungibile tramite il suo sito, il suo portfolio o la sua pagina su 500px.