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2012Il manuale…questo sconosciuto.
Ho avuto la conferma che quest’anno farò ancora il docente di fotografia per l’agenzia con la quale collaboro.
Sono contento perchè amo fare docenza e, mentre insegno, imparo anche io.
Imparo la visione delle persone sulla fotografia, il loro approccio con quest’arte e mi metto in relazione con loro. Così focalizzo meglio il mio processo fotografico e posso migliorarlo.
Ma per meglio focalizzarmi ho bisogno che tra me e quello che voglio comunicare ci siano il minor numero di impedimenti possibili, il processo fotografico deve scorrere fluido, libero e non c’è niente di peggio che piazzare un’ostacolo fra me e lo scatto che voglio realizzare.
Quasi sempre lo scatto ideale dura un’attimo e se in quell’istante io sto guardando il display per capire come modificare gli ISO, aprire il diaframma o modificare l’esposizione allora lo scatto è bruciato.
A tutte le lezioni che faccio si perde circa un’ora di tempo per spiegare informazioni di cui i manuali sono pieni anzi per i quali quei manuali sono stati creati.
Stranamente è pratica comune ignorarli, difatti il processo è ormai quello di aprire la confezione, accendere il dispositivo e dopo, forse mai, scoprire quello che questo può davvero fare. Ed il discorso può allargarsi in ogni ambito, dal cellulare al televisore, dalla lavatrice all’automobile.
E’ vero che non si useranno mai tutte le funzioni della fotocamera ma sapere quali siano i veri potenziali del mezzo che si usa come estensione della propria espressione artistica un giorno potrebbe fare la differenze tra realizzare uno scatto o meno.
Imparare dove si trovano i comandi ed usarli senza distogliere lo sguardo dal mirino elimina strati di disturbo tra noi e lo scatto finale.
Michelangelo riteneva che le sue opere fossero già nel blocco di marmo ed il suo compito fosse solo quello di togliere il materiale eccedente. Allo stesso modo riuscire ad automatizzare il nostro rapporto con la fotocamera eliminando tutti i processi superflui ci lascerà liberi di dedicare più attenzione al nostro soggetto e questo non può che portare benefici al risultato finale.