Copiare va bene…ma trovati un posto tuo

Iwo Jima Lego

Un paio di settimane fa un amico fotografo ha trovato, su un sito sul quale è registrato, il profilo di un altro fotografo identico al suo.

Non solo era identica la frase di presentazione biografica ma erano state fotografate le stesse modelle ed, in alcuni casi, anche le pose risultavano molto simili.

Durante i miei corsi di fotografia consiglio sempre di studiare gli scatti di altri fotografi, lo faccio io stesso, per capire i perchè dietro a quello scatto e migliorare la propria visione.

L’analisi fotografica passa da alcune domande fisse che bisogna porsi:

  • La luce è naturale o artificiale?
  • Che direzione ed intensità ha la luce?
  • Come mai è stata scelta quella composizione?
  • Perchè il fotografo ha scelto quella posizione rispetto al soggetto?
  • Che apertura ha utilizzato?
  • Quale lunghezza focale?
  • Gli iso?
  • Che tempo di esposizione?
  • Perchè ha fotografato a quell’orario della giornata (se all’aperto)?
  • Perchè la scelta della posa del modello?
  • Perchè sono stati utilizzati determinati oggetti?
  • Come mai la scelta di quel determinato sfondo?
  • etc…

 

Tutti questi punti per comprendere le impostazioni della fotografia e quindi cercare di capire se le scelte effettuate dal fotografo siano state forzate o scelte, e se scelte come queste abbiamo influito sul messaggio e quale sia questo.

In molti casi consiglio, se fattibile, di provare a ricreare lo scatto per comprendere le difficoltà del fotografo, immedesimarsi nelle sue scelte e provare a comprendere come cambierebbe il messaggio modificando qualche parametro.

Esatto, consiglio di copiare un’altro fotografo ma solo ed esclusivamente per migliorare sé stessi.

Ovvio che anche se facessi le fotografie identiche ad Ansel Adams non potrei mai diventare come lui, è come se ognuno di noi avesse sotto i suoi piedi un piedistallo.

Io non posso prendere quello di un’altro.

Ognuno ha il suo e deve lavorare per innalzarlo il più possibile magari prendendo spunto da altri fotografi, o meglio imparando da essi, ma dando comunque al proprio osservatore una visione unica del suo mondo così come davvero lo osserva.

Copiare spudoratamente il lavoro di un altro non fa altro che dimostrare quanta pochezza ci sia nella propria visione e di quanto poco quindi quel fotografo possa dare al cliente.